L’addebito a titolo di colpa presuppone che, una volta individuata una trasgressione a norma cautelare, sia possibile affermare che la condotta doverosa avrebbe evitato l’evento illecito. Si tratta, come ben noto, dell’operazione che va sotto il nome di giudizio controfattuale che richiede innanzitutto che venga preliminarmente descritto ciò che è accaduto; solo dopo aver accertato “che cosa è successo” (si propone al riguardo la definizione di “giudizio esplicativo”) è possibile chiedersi cosa sarebbe stato se fosse intervenuta la condotta doverosa (“giudizio predittivo”).
Il giudizio contro fattuale, imponendo di accertare se la condotta doverosa omessa, qualora eseguita, o, in ipotesi di condotta commissiva, l’assenza della condotta commissiva vietata, avrebbe potuto evitare l’evento (cd. giudizio predittivo) richiede preliminarmente l’accertamento di ciò che è effettivamente accaduto (cd. giudizio esplicativo) per il quale la certezza processuale deve essere raggiunta .
Cassazione penale, sezione quarta, sentenza del 2.9.2022, n. 32241