Si conferma la necessità di garantire l’omogeneità e la coerenza dei criteri di esame, ferma restando l’autonomia di ogni singola sottocommissione.
Si confermano, per il resto, i criteri di valutazione normativamente previsti, che qui pertanto si ripropongono:
a) chiarezza, logicità e rigore metodologico dell’esposizione;
b) dimostrazione della concreta capacità di soluzione di specifici problemi giuridici;
c) dimostrazione della conoscenza dei fondamenti teorici degli istituti giuridici trattati;
d) dimostrazione della capacità di cogliere eventuali profili di interdisciplinarità;
e) dimostrazione della conoscenza delle tecniche di persuasione e argomentazione.
Ai criteri sopra indicati va aggiunta la dimostrazione di possedere, da parte dei candidati, capacità di sintesi, mentre si ribadisce, infine, la necessaria conoscenza, da parte degli aspiranti avvocati, dell’ordinamento forense e dei diritti e doveri dell’avvocato.
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