Ringraziando ancora il già Primo Presidente della Suprema Corte di Cassazione GIovanni MAMMONE, che è stato collocato a riposo il 16 luglio, per quello che ci ha insegnato e per l’Alto contributo dato al Paese in termini di Giustizia e Certezza, la Scuola di Diritto Avanzato formula i Migliori auguri al nuovo Primo Presidente presso la Suprema Corte di Cassazione dott. Pietro CURZIO, che nel suo discorso di insediamento ha detto:
<< Ringrazio tutti per le splendide cose che avete detto su di me e per gli auguri così affettuosi. Non farò un vero e proprio discorso di insediamento, voglio solo esprimere un pensiero che peraltro non è originale, perché è insito nel patto che unisce la nostra collettività nazionale. Stamattina ho aperto la Costituzione rileggendone vari articoli e mi sono soffermato su di una parte dell’art. 54, che non riguarda solo i magistrati bensì tutti coloro i quali svolgono funzioni pubbliche. Rileggo il testo: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore”. In genere, commentando questa norma, ci si sofferma sul dovere di adempiere con disciplina ed onore, e giustamente: è questo che la Costituzione ci chiede; la direttiva che ci dà. Cosa significano i concetti di disciplina ed onore non devo spiegarlo a voi. Ogni cittadino ha ben presente quel che si aspetta da noi. Oggi però vorrei sottolineare un altro punto della disposizione. L’utilizzazione del verbo affidare: le funzioni pubbliche vengono “affidate”. Questa parola ci dice molte cose. Ci dice che non siamo i proprietari delle funzioni pubbliche, perché ci vengono solo date in prestito. Non sono nostre e quindi non possiamo farne ciò che vogliamo: dobbiamo esercitarle con cura e rispetto. Ci dice, soprattutto, che la nostra comunità fa affidamento su di noi, che conta su di noi. La radice del termine affidare è nella parola latina “fides”, che è anche nell’etimo della parola fiducia. Ci si affida a coloro di cui si ha fiducia. E la fiducia, come tutti sappiamo, non si conquista una volta per tutte, la si deve continuamente riconquistare. La mia speranza è di riuscire a meritare la fiducia che mi è stata accordata dal Capo dello Stato, dal CSM, dalla Cassazione e dall’intera nostra comunità, giorno per giorno >>.
Fonte: Cortedicassazione.it